La stagione turistica è ai titoli di coda, ancora si vede qualche straniero in bici o in caravan per le strade semideserte delle due coste salentine, baciate dal tiepido sole di inizio ottobre. Quest’anno si è parlato di Salento molto più del solito, a causa di un calo in parte significativo di presenze in luglio e agosto, soprattutto di turisti italiani. Questi, evidentemente, hanno preferito altre mete per una serie di motivi da ricercarsi nell’alveare delle supposizioni, dei “si dice” e delle stesse statistiche comunque mai attendibili. Si è parlato della mitica frisella fatta pagare a peso d’oro, della crisi energetica, del solito Covid, dei servizi carenti ed inefficienti e, come ogni anno, della inadeguatezza dei collegamenti internazionali per il Salento. Lancio la pietra nello stagno, anzi, sarebbe meglio dire “in un mare ancora trasparente e pulito”, in cui però si agita qualcosa di torbido che ogni tanto porta a galla i limiti di un territorio troppo spesso figlio dell’improvvisazione. A Voi i commenti!